… e quindi uscimmo a riveder le stelle …

Start time 26/07/2023, 20:00
Address Forte di Orino Campo dei Fiori (VA)
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Ma non per fare la citazione leziosa! Per davvero!

“Vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è”.

A. Colamedici cita questa frase di Proust che è la chiosa perfetta della prima uscita di Happiness con gli accompagnatori del CAI sezione di Varese.

Quante volte noi adulti, presenti mercoledì 26 luglio verso le 19.00 al parcheggio alla base dell’Osservatorio Astronomico, abbiamo percorso quel sentiero che conduce al Forte di Orino? Mille mila, forse qualcuna in più. La chiamiamo ancora Sentiero della Vita, questa panoramicissima strada, praticamente in piano, che percorre in lungo il ‘nostro’ Campo dei Fiori e che ci fa affacciare sulla Pianura, sulla Grande Metropoli, sugli Appennini, sul Monviso e ad un certo punto, complice la terribile tempesta d’aria di qualche anno fa che ha abbattuto moltissime piante, ci sbatte letteralmente davanti il maestoso Monte Rosa prima di accompagnare il nostro sguardo verso l’Ossola e verso il cuore della Svizzera … sentiero che i nostri 9 ragazzi di Happiness (7 ragazzi e 2 ragazze) non avevano mai percorso.
Siamo attorno ai 1000 metri e fa fresco.
Il loro abbigliamento è comodo, non propriamente da trekking, ma ci sta; si scambiano scarpe, si prestano giacche e smanicati (e un paio di sigarette), condividono da bere e da mangiare, si fanno numerosi selfie, soprattutto quando, al rientro, la pianura sotto di noi letteralmente si accende e la limpidezza dell’atmosfera fa distinguere nettamente i grattacieli di Milano e … gli aerei che, quasi fossero in coda in autostrada, si apprestano ad atterrare a Malpensa.
Mille mila volte abbiamo percorso quel sentiero ma chi si ricordava perché si chiama Campo dei Fiori? Chi sapeva quante sono le grotte che si nascondono nel nostro massiccio? Chi sapeva che quei piccoli o grandi tronchi di albero, che sembrano aeorgrafati, sono invece assaliti da una malattia? Chi ricordava il nome di una delle prime grotte che si incontrano sul percorso?
(Non ve le diamo queste informazioni: passate una sera di martedì o di venerdì dalle 21.00 in poi nella sede CAI sezione di Varese, Via Speri della Chiesa; troverete chi vi racconta di tutto e di più della nostra montagna – e non solo).

Mille mila volte abbiamo condiviso un panino, un frutto, un biscotto con qualcuno al Forte di Orino ma questa volta è stato diverso: è stata una condivisione sì, anche di cibo (ma mangiano poco questi benedetti ragazzi!) ma soprattutto di sguardi, di stili di vita, di età, di etnia, di professioni, di percorsi di vita.
La Presidente del CAI, Antonella, sul piazzale davanti all’ingresso dell’Osservatorio, ci ha presentato le persone che l’accompagnavano: istruttori e accompagnatori di escursionismo, di alpinismo giovanile, di torrentismo e speleo, di mountain bike. Ha presentato la gloriosa e centenaria Associazione che non invecchia mai perché sta al passo con i tempi e cerca soprattutto di avvicinare allo spirito dell’andare per terre alte proprio i giovani, custodi del futuro e della salute di questo nostro sofferente Pianeta.
‘Ah non siete gli Alpini, quelli della polenta’ … esclama qualcuno dei Nostri!
I ragazzi si sono presentati a loro volta: nome, età, provenienza dicendo che sono dell’Oratorio del Centro di Varese: per loro dire vado all’Oratorio è motivo di orgoglio, quasi identitario, come e forse più di altri ragazzi che l’oratorio lo frequentano da ben più anni, magari per catechesi o per la messa.
L’incontro con un paio di cerbiatti, il canto dei numerosi uccelli che popolano il Campo dei Fiori, due occhi luminosissimi di un quadrupede non ben identificato che incrociano la frontale di Massimo, che puntava verso il bosco.
Il silenzio, rotto dal chiacchiericcio rispettoso di questi ragazzi che si fermano, attenti, al buio a naso in su a guardare le stelle che puntinano il cielo, ‘disturbate’ da un quarto di luminosissima luna che crea, peraltro, una scia di luce bellissima nel ‘nostro’ lago.
Il vento, a raffiche fredde quando giriamo qualche costone del monte.
I mondi degli adulti e dei ragazzi si incrociano: partono discussioni e aggiornamenti di vocabolario: chi è un boomer? E una milf? E quando fai robe cringe?
(Per queste definizioni – e molte altre- , che nemmeno sotto tortura sveleremo in questa sede, consigliamo caldamente di venire ad Happiness, ops, all’Oratorio di San Vittore Centro in via San Francesco, a Varese, ogni pomeriggio da settembre in poi. Un bagno di realtà, per uscire dai milioni di luoghi comuni che noi adulti, soprattutto del mestiere, siamo in grado di costruire e consentire di consolidare ogni giorno attorno al mondo degli adolescenti).

Ma si incrociano anche i mondi degli adulti tra di loro: dai confronti di alta filosofia ed etica ai più abbordabili scambi sul mondo del lavoro, gli uffici e le scuole o su qualche sentiero appeno percorso in giro per il nord Italia.
Due elementi hanno sorpreso piacevolmente noi di Casa Matteo Varese:
la cortesia, l’educazione, l’attenzione all’ambiente e il desiderio di stare insieme di questi ragazzi che hanno saputo creare relazione con persone non conosciute, si sono raccontati camminando e, crediamo, hanno goduto di una serata particolare. Qualcuno scendendo diceva che si potrebbe anche tornare quassù un giorno a camminare, è proprio bello o magari andare alla Chiusarella o alla Martica …
Aprire spazi, accendere desideri.
E poi però esserci, per custodirli!
L’altro elemento la presenza dei volontari: il CAI ha regalato a questa uscita una decina di volontari, qualificati, che venivano da una giornata di lavoro (e si apprestavano a viverne un’altra il giorno successivo); persone prese dal desiderio di incontrare un gruppetto di adolescenti che volontariamente, hanno accolto l’invito degli educatori di Happiness di ‘andare in montagna con il CAI’; anche Happiness ha messo in campo alcuni suoi volontari.
Prendersi cura dell’altro, delle giovani generazioni è una responsabilità che deve appartenere alla comunità, a maggior ragione quando questi ragazzi non hanno particolari risorse, economiche o di contesto.
Ecco che allora la Presidente si è premurata di stendere una convenzione con la Parrocchia per ottemperare al giusto dovere delle coperture assicurative senza costi aggiuntivi per i ragazzi; i volontari di Happiness hanno prestato tempo ed auto per accompagnare i ragazzi, perché i bus di città a quell’ora non ci sono per scendere dal Campo dei Fiori e li hanno portati davanti a casa.
In una società in cui rischia di diventare complicata la cosa reale più semplice (autorizzazioni, privacy, assicurazioni, spostamenti …) con il rischio che poi ci si rifugi nel virtuale a cercare esperienze, la sezione di Varese del CAI ha saputo trovare strade tutelanti per tutti, ma soprattutto per i ragazzi che hanno il diritto di vivere il bello, accompagnati adeguatamente ma non dentro pastoie burocratiche snervanti. Che alla lunga fanno desistere.
Il saluto alle 23.00 sul piazzale davanti ad un gruppetto di stupiti avventori del Ristorante che sta a metà tra l’Osservatorio e la palestra di arrampicata.
Tra arrivederci (lo speriamo!) e tanti grazie.
Reciproci.